giovedì 18 agosto 2011

Una 'diminutio' hollywoodiana dell'amore omosessuale

Ma dai! Ma che cavolata! Nella piena estate italiana, quella dell'altra faccia della medaglia, non della Costa Smeralda o di una semplice casa affacciata su una spiaggia dalla sabbia fine e modellata, la tv  sodomizza l'italiano medio che, affossato nell'afa di una casa ancora di più a causa della crisi finanziaria, è costretto alla visione di una lesbica (Jennifer Lopez) che viene condotta o ricondotta ''sulla via della procreazione'' da parte di uomo (Ben Affleck) piuttosto grezzo e tamarro al quale alla fine scopre avere un animo sensibile paragonabile a quello femminile. Ecco. Questo film è come se volesse fare una ''diminutio'', una sminuizione di questo tipo di amore. Come se è inevitabile che anche la lesbica non possa rinunciare al pene e che se sta con un'altra donna è solo una ''fase di sperimentazione'' perchè ineluttabilmente torna dai pettorali. E meno male che siamo nell'epoca dell'affermazione delle identità e dei diritti omosessuali. Sarà anche la classica critica Lgbt volutamente polemica contro un semplice film del momento dell'allora coppia Affleck-Lopez, ma non si può proporre un film del genere, ancor di più se viene proposto all'italiano medio nell'agosto casalingo che gli dà conferma di cose che invece vanno sfatate. Con un tale film la mente non progredisce, ma arretra. Non fa capire che una donna  può tranquillamente e senza rimorsi preferire una donna e il suo corpo, ma no, che ritorna, soddisfatta delle sue esperienze saffiche, nelle gam..braccia di un uomo. Bah, l'unica cosa che salvo è il monologo della vagina della Lopez, descrizione molto appropriata e gradevole del più desiderato oggetto di passioni.

mercoledì 17 agosto 2011

Vivere adesso, vivere un'altra volta, vivere nel passato

Chiunque di noi almeno una volta ha pensato a quella sarebbe stata la sua vita ideale, in che epoca, in quale periodo..bè, non penso di essere l'unico a pensare che la sua collocazione temporale era nel passato, più precisamente, (visto che con ''passato'' si può intendere  anche il Paleolitico) a cavallo tra '800 e '900...''Ma come, senza tutti i vantaggi che abbiamo di quest'epoca?!Internet, viaggi più frequenti anche da un continente all'altro, più libertà di pensiero??!''
Ebbene sì. Sarà che lo dico un po' perchè sono ''un romantico d'amore'' ma vivere in un'epoca del genere, in una cittadina, chessò, di 2.000, 3.000 per me sarebbe stato il massimo. Nella nostra epoca, l'ambizione (per chi è ambizioso e io lo sono tanto), ci porta a fare delle rinunce a cose che magari avrebbero colmato tutta la nostra esistenza, magari si rinuncia ad un amore perchè si devono seguire determinate scelte e determinate strade: ad esempio, io vengo da un contesto familiare che mi porta a pensare ogni giorno ''cazzo, me ne devo andare un giorno da qui, devo studiare, devo fare soldi un giorno, lo devo a mia madre''. In un certo senso, si è obbligati. Se vuoi cambiare il tenore della tua vita e quelli che ti stanno più vicino. Vivere in un paesello a cavallo tra l''800 e i '900, probabilmente come massima ambizione per me avrebbe comportato sposare la donna che amavi. La prova più difficile? Conquistarla se magari era promessa ad un altro (i matrimoni scelti dai genitori, cosa assai frequente in una realtà Verghiana!). Certo, considerando anche da quale contesto sarei provenuto, ma la maggiorparte dei paesani all'epoca viveva di agricoltura, trasmessa di padre in figlio, quindi mi sarei adeguato, non c'erano assai smanie di ambizione, soprattutto per un proveniente dalla campagna..non avrebbe voluto fare il medico. E se anche in quell'epoca provenivo da una famiglia medio-povera, mi cercavo un lavoro manuale (cosa assai impobabile per noi giovani d'oggi), mettevo da parte il danaro necessario a vivere  dignitosamente e mi trovavo moglie. Non si ambiva a chissà che. Discorsi arretrati? Li vedo dal punto di vista ''romantico''. Andare all'osteria di paese la sera, bere i ''bicchierini'' con i compaesani amici, che si vedevano ogni giorno, rincasare dalla donna che m'aveva fatto totalmente impazzire, col suo fazzoletto accuratamente sistemato sopra i biondi capelli che luminavano al sole uscendo a fianco la madre la domenica, aver faticato per conquistarla, concederci ai balli di paese in onore del Santo, e farci ammirare da tutti. E altri pensieri che stranamente mi provocano una seccata nostalgia, nell'epoca in cui possiamo avere tutto se già l'abbiamo, altrimenti...per chi non si accontenta della vita che gli è stata data, ma vuole SCEGLIERLA, tocca un faticoso cammino, tanto di rinunce e non troppe sicurezze di ciò che speriamo, di ciò che SCEGLIAMO che un giorno possiamo avere.